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Mostre

Biennale Arte 2022 – Le mostre da non perdere

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Marguerite Humeau, Migrations (Kuroshio, El Niño, La Niña), 2022. Exhibition view of “The Milk of Dreams,” 59th Venice Biennale, 2022. Photography by Roberto Marossi. Courtesy of the artist; C L E A R I N G, New York / Brussels; and White Cube, London

 

Manca una settimana alla chiusura della Biennale Arte 2022. Curata da Cecilia Alemani, la 59. Esposizione Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia, intitolata Il Latte dei Sogni, include: la Mostra Internazionale con 213 artisti e artiste provenienti da 58 nazioni; 80 Padiglioni Nazionali presso i Giardini, l’Arsenale e in città; 30 Eventi Collaterali e un grande numero di mostre organizzate in concomitanza con il periodo della Biennale.

 

 

I PADIGLIONI E LE MOSTRE DA NON PERDERE

 

Mire Lee, Installation view of Endless House: Holes and Drips, 2022. The Milk of Dreams, La Biennale di Venezia. Photo: Sebastiano Pellion di Persano
  • LA MOSTRA INTERNAZIONALE (GIARDINI E ARSENALE)
    La Mostra Internazionale si articola tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni, di cui 180 alla loro prima partecipazioni. 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni. Curata da Cecilia Alemani, la mostra prende spunto da un libro surrealista di Leonora Carrington (1917-2011), Il Latte dei Sogni, e si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra. Tra gli artisti e le artiste invitate, troviamo: Miriam Cahn e le sue visioni perturbanti che evocano la violenza percepita dall’individuo a livello umano, corporeo, a causa delle politiche globali, della guerra e dell’oppressione; Marguerite Humeau con le sue sculture sovrannaturali e biomorfiche, futuri abitanti di un mondo dominato da creature non-umane; Mire Lee e gli apparati animatronici che assomigliano nello stesso tempo a macchine e a organi interni; Hannah Levy con i suoi oggetti inquietanti che al limite tra arredamento e creature organiche; Ovartaci e le sue creature dai tratti animali, con lineamenti esili e allungati, che abitano un universo in cui realtà e mito si confondono, e le categorie tassonomiche e di genere si ibridano.
    www.labiennale.org

 

Uffe Isolotto, We Walked the Earth, 2022. The Danish Pavilion, Biennale Arte 2022. Photo: Ugo Carmeni
  • PADIGLIONE DANIMARCA: WE WALKED THE EARTH
    Attraversando la soglia del Padiglione Danimarca nei Giardini della Biennale, ci si trova improvvisamente lontani dalla realtà che ci si è lasciati alle spalle. Ambientata in un possibile futuro o forse in un universo parallelo, questa inquietante fattoria danese è il teatro di una strana tragedia di cui non conosciamo le ragioni e i significati, né siamo certi che il nostro modo di interpretare la situazione sia adeguato a questo nuovo mondo transumano. Tra attrezzi da lavoro, cumuli di terra e attrezzature sconosciute, ci imbattiamo in un maestoso centauro maschio che pende, impiccato, dal soffitto, mentre, in un’altra stanza, un centauro femmina sta dando alla luce una nuova creatura. L’intera ambientazione, creata da Uffe Isolotto, è pervasa da una profonda incertezza. “Mentre i centauri all’inizio ci sembrano strani, la loro lotta non lo è affatto. Di fronte alle realtà complesse di un mondo in continua evoluzione, la famiglia affronta una profonda lotta esistenziale ed ecologica. Una lotta necessaria per poter sopravvivere in un presente che sta diventando sempre più complesso e imprevedibile”.
    www.kunst.dk

 

 

Skuja Braden, Selling Water by the River (no.1) (detail), 2022, porcelain, mixed media. Photo © Kristīne Madjare. Courtesy the artists
  • PADIGLIONE LETTONIA: SELLING WATER BY THE RIVER
    Per il Padiglione Lettonia, Skuja Braden, una collaborazione artistica internazionale, nata nel 1999 tra Ingūna Skuja e Melissa D. Braden, presenta una complessa installazione che esplora le aree mentali, fisiche e spirituali all’interno della casa delle artiste. Nella mostra, la casa è richiamata dagli oggetti in porcellana, un materiale che Skuja Braden padroneggia in modo superbo. La loro porcellana prende vita negli oggetti di uso quotidiano: fontane, tubi flessibili, parti di corpi maschili e femminili, elementi che richiamano la natura, la religione e le tradizioni della loro regione.
    latviapavilion.lv

 

 

Melanie Bonajo, Dutch Pavilion at the Venice Art Biennale 2022. Photo by Peter Tijhuis
  • PADIGLIONE PAESI BASSI: WHEN THE BODY SAYS YES
    Allestito all’interno di una chiesa sconsacrata, il Padiglione Paesi Bassi invita i visitatori a essere parte di un’installazione immersiva e sensuale, mentre sono adagiati su un tappeto di elementi soffici e globulari. Protagonista dell’installazione è il video When the body says Yes di Melanie Bonajo. L’installazione fa parte della ricerca dell’artistə sull’attuale percezione dell’intimità in un mondo sempre più alienante e governato dalle merci. Per Bonajo, il contatto consensuale può rappresentare un potente rimedio contro la moderna epidemia della solitudine. Parlando del progetto, Bonajo afferma: “Abbiamo formato un gruppo internazionale di persone non binarie, molte delle quali con un’identità biculturale, esplorando la sessualità al di là della concezione occidentale, il significato che i nostri organi genitali hanno per noi e per gli altri, l’auto-espressione come forma di guarigione, il modo in cui la matrice del nostro corpo invia e riceve informazioni di vicinanza e tatto e come ciò prenda vita mediante diverse strutture linguistiche. Conosci le dimensioni sensoriali del tuo No? Come ti senti quando il tuo corpo dice Sì?”
    www.mondriaanfonds.nl

 

 

Claire Tabouret, detail. Photo Nik Massey. Courtesy of the artist, Almine Rech, Paris / Bruxelles / London / New York / Shanghai. © Claire Tabouret
  • CLAIRE TABOURET: I AM SPACIOUS, SINGING FLESH
    Inclusa tra gli Eventi Collaterali ufficiali della Biennale Arte 2022, la mostra Claire Tabouret: I am spacious, singing flesh presents presenta una nuova lettura critica dell’opera dell’artista, in una notevole mostra di indagine curata da Kathryn Weir. L’esposizione affronta molteplici trasformazioni: del sé, dell’altro, delle identità collettive, della lotta, della liberazione, del rifugio. E’ presente inoltre un inaspettato dialogo con una serie di oggetti devozionali tratti da collezioni archeologiche e liturgiche italiane, invocando una soglia ambivalente nella pratica di Tabouret, che apre a temporalità e soggettività multiple attraverso cui considerare relazioni alternative tra gli esseri umani, e tra gli esseri umani e il loro ambiente, in comunicazione con il soprannaturale di fronte alle crisi ecologiche e sociali.
    www.fabarte.org

 

 

Emilija Škarnulytė, Aphotic Zone, 2022 in “Penumbra”. Courtesy of the artist, Erik Cordes, The Schmidt Ocean Institute, Fondazione In Between Art Film. Photo: Andrea Rossetti
  • PENUMBRA
    La prima mostra istituzionale di Fondazione In Between Art Film, Penumbra è una mostra collettiva a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi che presenta otto nuove installazioni video commissionate a Karimah Ashadu (1985, Regno Unito), Jonathas de Andrade (1982, Brasile), Aziz Hazara (1992, Afghanistan), He Xiangyu (1986, Cina), Masbedo (Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970, Italia), James Richards (1983, Regno Unito), Emilija Škarnulytė (1987, Lituania) e Ana Vaz (1986, Brasile). Prendendo ispirazione dall’atmosfera rarefatta di Venezia e dall’architettura ibrida dell’Ospedaletto e della Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, Penumbra è pensata come un dispositivo scenico in cui l’architettura e la sua storia, il suono, le immagini e gli interventi spaziali temporanei sono in dialogo reciproco. Il concetto di “penombra” è qui esplorato secondo una doppia valenza: da una parte, sul piano materiale l’assenza di luce è la condizione necessaria affinché le immagini in movimento siano visibili; dall’altra, sul piano metaforico la semi-oscurità è interpretata come una soglia, come luogo di transizione all’interno del quale i contorni e le sembianze delle cose sfumano tra loro.
    inbetweenartfilm.com

 

 

59. Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia
23.04.2022-27.11.2022

 

BIENNALE ARTE 2022 Biennale di Venezia Cecilia Alemani Claire Tabouret il latte dei sogni Melanie Bonajo Padiglione Danimarca Padiglione Lettonia Padiglione Paesi Bassi Penumbra Skuja Braden Uffe Isolotto Venezia
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